DIPARTIMENTO DI INFORMATICA ED AUTOMAZIONE |
Fino ad arrivare ai giorni nostri nei quali, grazie alla rete Internet che ha contribuito in maniera determinante all'abbattimento dei costi di trasferimento, l'accesso a Usenet è diventato alla portata di chiunque. I gruppi di discussione (o newsgroup) funzionano in maniera simile alle mailing list, con la differenza che solo un gruppo chiuso di utenti riceve i messaggi di una mailing list, mentre i gruppi di discussione delle news sono aperti al pubblico, nel senso che chiunque, in qualsiasi momento, può entrarvi e leggerne i contenuti. Gli argomenti trattati nei gruppi di discussione delle news sono moltissimi (più di 8.000) e ciascuno viene indicato chiaramente nel nome del gruppo di discussione; non ci vuole molta fantasia per immaginare di cosa si parli in un gruppo come it.sport. calcio, oppure it.medicina.aids. La gerarchia it.* è l'insieme dei gruppi che sono stati creati a partire dall'autunno del 1994 per permettere agli utenti italiani di partecipare a discussioni nella propria lingua madre. Molti utenti italiani avevano, fino a quel momento, dovuto utilizzare la lingua inglese, che è la lingua obbligatoria per la maggior parte dei gruppi di discussione internazionali. L'unico gruppo italiano al di fuori della gerarchia it.* è soc. culture.italian.
In una rete di utenti dove non esistono regole scritte da un gestore centrale, per continuare a usufruire di un servizio di qualità accettabile è necessario conformarsi a un comportamento di base che sia etico verso tutti gli utilizzatori. Le regole di questo comportamento (nulla di diverso da quanto suggerisce il buon senso) sono state dapprima tramandate oralmente (in fondo l'anima di Usenet è la ripetizione) e poi raccolte in un documento chiamato netiquette. La netiquette proibisce comportamenti come il deposito di file illegali su sistemi connessi in rete, l'utilizzo di linguaggio irrispettoso in conversazioni pubbliche, la spedizione di messaggi che possano causare la perdita di lavoro da parte di persone o danni finanziari, la spedizione di "catene di S. Antonio", l'invio di messaggi di massa senza selezionare con cura i destinatari, o qualunque altro atteggiamento che possa provocare la congestione della rete o interferire nelle attività degli altri utenti. Un'altra delle regole principali per l'utilizzo dei newsgroup è il divieto di utilizzare questi mezzi per scopi commerciali: il concetto è che su Internet le aziende sono presenti, ma data la facilità di propagazione delle informazioni, deve essere l'utente a ricercare l'azienda o il servizio e non la ditta a tempestare l'utente con e-mail di propaganda per invitarlo all'acquisto dei propri prodotti. Inoltre le eventuali informazioni commerciali presenti in varie forme sulla rete Internet devono essere pubblicate con intenti informativi e non pubblicitari. Sebbene il mancato rispetto di queste norme - molto più simili a un galateo che a un regolamento - non sia perseguibile, non seguendole si può essere malvisti all'interno dei gruppi di discussione o esserne addirittura banditi.
La maggior parte dei gruppi Usenet è aperta in scrittura a chiunque e questo genera grandissime moli di traffico, da evitare assolutamente i messaggi off-topic (messaggi non aderenti all'argomento fissato per il gruppo); ovviamente a un messaggio pubblico è possibile rispondere in maniera pubblica mediante il gruppo di discussione stesso, oppure mediante posta elettronica in privato. La scelta di quale modalità utilizzare deve essere considerata di volta in volta secondo la natura della risposta, al riguardo si fa appello al buon gusto di ognuno. Anche il cosiddetto "quoting" (copia di parti del messaggio originale nelle risposte) deve essere utilizzato con parsimonia scegliendo le parti realmente significative e a cui si vuole dare una risposta; una copia integrale del messaggio originale, oltre a non invogliare alla lettura (rileggere più volte le stesse cose è sicuramente noioso) provoca immensi sprechi di spazio disco e di banda di trasferimento dati.
I gruppi di news, oltre a contenere messaggi testuali scritti da utenti, a volte possono contenere file binari, immagini, eseguibili o qualsiasi altra cosa, anche se modalità di scambio dati diverse dall'invio di messaggi testuali devono essere utilizzate con cautela, in quanto molta più gente di quel che si pensi accede a questi servizi mediante protocolli di trasferimento dati meno efficienti (per esempio uucp) oppure con modem a bassa velocità e bisogna evitare di costringerli a scaricare grandi quantità di dati ai quali non sono interessati; di conseguenza esiste una distinzione abbastanza netta tra i gruppi di discussione e quelli in cui vengono scambiati file binari. Nella gerarchia italiana è permesso l'invio di file binari di diversa natura solo nei gruppi che hanno prefisso it.binari.*, negli altri gruppi it.* l'invio di file binari è assolutamente vietato. Infine è sempre necessario usare particolare attenzione nel selezionare il materiale che viene inviato, in quanto sarebbe inutile (e attirerebbe le ire degli utenti di quel gruppo) pubblicare un file eseguibile per piattaforma Mac in un gruppo di discussione riservato a utenti Windows, o viceversa; bisogna ricordarsi sempre che il proprio personal, sia esso pc compatibile o Mac, non è l'unico tipo di computer esistente sulla faccia della terra. Un noto problema avviene con l'immissione nella rete di file binari provenienti da Mac: questi file sono provvisti al loro inizio di risorse specifiche di questo sistema operativo e sebbene la parte rimanente del file possa essere in formato standard (immagini jpeg, per esempio) piattaforme diverse si rifiuteranno di maneggiare questi file, confusi da queste informazioni extra; un invito particolare, quindi, agli utenti di questo sistema operativo a fare attenzione nello spedire file in formato standard, utilizzabile da tutti.
Due termini importanti con i quali bisogna entrare in confidenza per un corretto utilizzo di Usenet sono crosspost e followup. Molte volte è possibile produrre articoli che contengano informazioni interessanti per più gruppi di utenti, esiste quindi la possibilità di pubblicare lo stesso messaggio contemporaneamente su più newsgroup; questa operazione, chiamata crosspost, viene gestita dal newsreader, e, oltre a rendere automatico l'invio di un messaggio a gruppi multipli, facilita anche la lettura, in quanto permette al newsreader, in seguito alla lettura di un messaggio, di marcarlo come "read" (letto) in tutti i gruppi in cui è stato pubblicato, evitando noiose riletture; questa modalità di spedizione, inoltre, elimina la necessità di tenere più copie dello stesso messaggio sul news server contribuendo al risparmio di spazio disco (caratteristica sempre molto apprezzata quando si lavora con grandi moli di dati). Il followup specifica dove debbano essere inviate le risposte pubbliche a un messaggio, per esempio, se il messaggio viene inviato a più di un gruppo è possibile richiedere che le risposte date su altri gruppi vengano automaticamente pubblicate anche in uno che si è abituati a leggere con maggiore frequenza. In alcuni gruppi esiste un maggiore controllo delle informazioni pubblicate: i messaggi immessi in questi gruppi, detti moderati, non appaiono se non vengono prima approvati dai rispettivi moderatori. I gruppi binari italiani, per esempio, sono moderati per evitare che vengano usati per lo scambio di materiali coperti da copyright. Le regole con cui viene gestita la moderazione dei gruppi dipende dal gruppo stesso.
Ci sono per esempio gruppi in cui vengono inviate esclusivamente notizie relative alla gestione della rete, e quindi è ovvio che solo alcune persone autorizzate possano inserirvi messaggi al pubblico, oppure gruppi di discussioni con argomenti specialistici che prima della pubblicazione richiedono la verifica della correttezza del contenuto (in questi casi è necessario dare il tempo necessario al moderatore per compiere questa operazione). Nella lista dei gruppi italiani è segnalato quali gruppi sono moderati e il nome del relativo moderatore. La creazione di un gruppo locale è sempre possibile per un amministratore di un news server, ma se questo gruppo debba o meno essere propagato a livello nazionale è lasciato alla approvazione del Gruppo di Coordinamento delle News Italiane (gcn). Il procedimento di approvazione di un nuovo gruppo di discussione con diffusione a livello nazionale parte con una Richiesta di Discussione (rfd) che può essere spedita (da qualsiasi utente), presso l'apposito indirizzo del gcn (rfd@news.nis.garr.it); il gcn valuta la proposta e, se non trova obiezioni (per esempio un gruppo per un argomento troppo simile ad uno già esistente) pubblica la richiesta su it.news. annunci; quindi avviene una discussione pubblica sul gruppo it.news.gruppi, dove viene deciso con precisione il nome del gruppo, viene considerata la necessità che il gruppo venga moderato ed eventuali collegamenti a mailing list già esistenti. Terminato il periodo di discussione, se il dibattito ha evidenziato l'interesse per il nuovo gruppo, viene attivata la procedura di voto. Il periodo per le votazioni deve durare non più di 30 giorni e il voto deve essere chiaramente espresso con una mail in risposta alla cfv (Procedura di Voto). Alla fine del periodo di voto (o appena il numero di voti sia sufficiente) il gcn dà annuncio pubblico dei risultati, ai quali segue un periodo di 5 giorni durante il quale è possibile intervenire presso il gcn per una correzione del risultato, passato questo periodo, se non sono sorte obiezioni e se almeno 50 persone hanno votato a favore del gruppo, il gcn spedisce il messaggio di controllo ai news server per autorizzare la propagazione del nuovo gruppo. Proposte che non ricevano abbastanza voti non possono essere ripresentate prima di 3 mesi.
Per avere accesso a questi gruppi di discussione è necessario trovare un news server che fornisca questo servizio al proprio provider (o al consorzio del quale il provider fa parte). Infatti essendo la gestione di un news server estremamente costosa, sia sotto il punto di vista dell'impegno della capacità trasmissiva della rete sia come hardware necessario (servono computer dotati di buona potenza di calcolo e di grandissime capacità di immagazzinamento dati, fino a decine di GByte) e non per ultimo come risorse umane necessarie per mantenere il servizio efficiente, la quasi totalità degli isp rifiutano di sovraccaricare le proprie macchine e la propria rete fornendo il servizio di news a utenti esterni. Purtroppo, anche se la situazione è nettamente migliorata negli ultimi tempi, non tutti i news server ricevono la gerarchia it.*: questo è dovuto al fatto che il gestore di ogni news server può scegliere quali gruppi mantenere a disposizione dei propri utenti. Esistono alcune gerarchie internazionali di grande importanza come la comp.* (relativa al mondo dei computer) che sono presenti praticamente sulla globalità dei server di news, mentre altri gruppi specifici hanno una diffusione più limitata; nel caso che la gerarchia it.* non sia presente sul proprio server, si può fare richiesta di aggiungere questi gruppi a quelli normalmente disponibili presso il servizio di gestione delle news. In caso di indisponibilità, si può tentare di accedervi tramite un altro news server. Esistono alcuni news server che permettono un accesso pubblico limitato a gerarchie specifiche, di solito esclusivamente ai gruppi che hanno origine da quel news server; per esempio alcuni news server italiani (tra cui mikasa.iol.it, news.ibm.it, nexus.corelli.it, news.netlab.it) permettono un accesso pubblico limitato alla gerarchia it.*.
Dott Ing. ALDO NECCI
Dipartimento di Informatica ed Automazione Via della Vasca Navale, 79 |
|
e-mail: necci@inf.uniroma3.it |